11ALCUBO | TOR SAPIENZA | GLI INTERVENTI #3

Continua il racconto delle/dei partecipanti all’interno del percorso di laboratorio urbano nelle periferie delle città. Per la tappa romana a Tor Sapienza Laura Mariana Marrelli ha lavorato sulle mancanze e sull’amore e la cura per il bene pubblico.

Ecco il suo racconto.

Movimento e stasi, irrequietezza e inerzia; un alternarsi incessante di poli opposti.

Questa è una delle prime impressioni che ho avuto passeggiando per le strade di Tor Sapienza, una delle zone periferiche di Roma, precedentemente cardine del settore industriale. Non è stato difficile notare sin da subito il contrasto tra il flusso continuo delle macchine e la ristretta circolazione dei pedoni. Durante le nostre passeggiate esplorative è emerso quasi immediatamente un dettaglio che distingue Tor Sapienza da molti altri comuni simili per estensione e numero di abitanti:

la mancanza di un luogo per fermarsi, rilassarsi, socializzare.

La via principale in particolare è caratterizzata da un tipo di transito che non si può arrestare, come se l’unica funzione fosse quella di un luogo di passaggio. Non sono presenti piazze e anche le panchine scarseggiano.

Inoltre l’abituale comportamento della maggior parte degli abitanti di Tor Sapienza caratterizza la zona come “quartiere dormitorio”, idea sicuramente confermata dalla sua particolare demografia e dalle testimonianze dirette dei suoi abitanti che hanno spesso il luogo di lavoro fuori dal quartiere. Credo sia un dato alquanto allarmante il distacco mostrato dai residenti, specialmente sotto i 50 anni, che elencano problemi e mancanze nello spazio quasi come se non ne fossero essi stessi parte.

Alcuni residenti conoscono la sua storia e si battono per tramandarla alle generazioni più giovani.

Ho deciso quindi di incentrare il mio progetto sulla personalizzazione di una panchina, che svolgerà non solo una funzione simbolica legata alla pratica della sosta, ma vorrà essere anche un concreto seme di risoluzionne di un problema che ho riscontrato e un invito agli abitanti per riavvicinarsi al proprio quartiere. I colori non sono stati scelti casualmente, sono infatti quelli di Tor Sapienza, giallo e verde.

La panchina di Tor Sapienza è pensata per accogliere persone di tutte le fasce d’età e avvicinare tutte le generazioni.

E’ un’opportunità di interrompere il moto continuo che si deve affrontare ogni qual volta si decida di fare una passeggiata per le strade della zona e di prendersi un po’ più di tempo per ammirare le bellezze che questo quartiere così vario ha da offrire, dimenticando, anche solo per qualche istante, l’affanno della vita moderna.

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