Ricucire la città | Woman Fiber Art 2017
A cura di CUT | Circuito Urbano Temporaneo In collaborazione con Riciclidea Prato
Ore 19:00 / 21:00 – Laboratorio tessile per bambini a cura di Elena Sanesi
Ore 19:00 / 21:00 – Workshop sull’arte della tessitura manuale a cura di PAMPHILE di Giulia Ciuoli Workshop con telai a Pettine liccio – prenotazione obbligatoria – MAX 16 partecipanti
Ore 21:00 / 24:00 – “l’arte tessile al femminile”, proiezioni e pillole di Contemporaneo a cura di Stefania Rinaldi
Ore 21:30 – Azione performativa collettiva aperta a tutta la cittadinanza “ Legarsi a …Trama e Ordito”, un’azione collettiva partecipata ispirata all’esperienza “legarsi alla montagna” dell’artista sarda Maria Lai che nel 1981, reinterpretando una antica leggenda del paese e abbattendo le divisioni e i rancori tra le famiglie di Ulassai, legò insieme agli abitanti tutte le porte, le vie e le case con circa 27 km di nastri di stoffa celeste, in un’operazione materiale che durò tre giorni circa; il primo giorno vennero tagliate le stoffe, il secondo giorno vennero distribuite e il terzo vennero legate quindi coinvolgendo donne, bambini, pastori, anziani, dopo un anno e mezzo di trattative con gli abitanti.
Il ricamo, il cucito, il filo e il tessuto – componenti di un fare antico e diffuso ma da sempre relegato al chiuso delle mura domestiche, al ruolo di artigianato e soprattutto alla sfera femminile – sono oggi tecniche espressive ricorrenti nell’arte, segno di una ricerca che va oltre una preferenza individuale. Una pratica artistica inaspettata che sostituisce al pennello la ricerca di supporti e materiali “alternativi” e trova un collegamento con il taglia e cuci che si fa normalmente al computer. Una scelta linguistica che oltre a spezzare – così come accaduto in precedenti importanti esperienze – la barriera che separa i materiali intellettualmente alti da quelli bassi, propone una nuova relazione tra i sessi, dato il ricorso plateale – di uomini e di donne – ad un sistema di segni tradizionalmente femminili. Un mezzo espressivo che assume valenza “sociale”, capovolgendo i luoghi comuni, ponendo attenzione a ciò che abitualmente è marginale, sovvertendo i ritmi della comunicazione cui la società moderna ci ha abituati, “riannodando i fili” di identità spezzate, rivalutando un pensiero volutamente non logocentrico.
Con il progetto Ricucire la Città si vuole partire dal racconto del linguaggio del cucito e del filo ormai autonomo, proponendo con attività pratiche la conoscenza e la comprensione di una selezione di artiste che in tutto il mondo hanno scelto ago e filo per disegnare le loro immagini, avvicinando autori appartenenti ad aree geografiche, culturali e geopolitiche profondamente diverse: l’Europa, i paesi dell’est, il Giappone, gli Stati Uniti, l’America del centro-sud, i paesi arabi. Ricalcando i processi creativi e le orme dell’arte tutta la cittadinanza sarà chiamata in un’azione collettiva a “cucire e ricucire” i legami che trasformano gruppi di persone in una collettività attiva.