Ci sono molti motivi per dedicare una pagina alla giornata del 26 Settembre 2014 Si tratta della giornata in cui si è svolta la tavola rotonda progettata da me e l’artista Chiara Bettazzi, in collaborazione con il gruppo Cultura dell’Ordine degli Architetti di Prato in occasione del Contemporanea festival 2014 dal titolo Intellectual space. il confronto è diventato un momento di riflessione condiviso dal respiro nuovo e partecipativo, grazie alla presenza di un gran numero di persone interessate alla discussione. Artisti, curatori, architetti, cittadini, operatori didattici sono stati invitati ad interagire in un dialogo aperto. L’idea della tavola rotonda è nata molti mesi prima, da un dialogo all’interno dello Studio Corte 17, ubicato in una ex corte industriale oggi sede di attività culturali, con Chiara.
Lo spazio ripensato, spazi ad uso industriale riqualificati con azioni ed interventi culturali, riletti e interpretati ad usi alternativi, lo spazio come concetto fisico e mentale per un nuovo modo di vivere la relazione tra gli individui.
Oggi il mondo è in rapido mutamento e lo specchio più importante di questo continuo movimento è la città. Questa cambia volto dal punto di vista fisico, economico e sociale, si dissolvono i suoi confini e si allargano su tutto il territorio circostante, creando una città dalle geometrie variabili. Cambia la produzione e le grandi fabbriche vengono dismesse dal loro originale utilizzo, diventando a volte spazi aperti ad usi alternativi, che riguardano la produzione di conoscenza, servizi, tempo libero e residenze, creando così nuove connessioni e scambi. In particolare il tema della discussione è incentrato sul rapporto tra la città nella sua specifica attenzione agli spazi industriali, il territorio e l’arte contemporanea, anch’essa in continuo mutamento e sempre più interessata ad uscire dai luoghi ad essa preposti e invadere lo spazio pubblico. In particolare l’arte diventa partecipativa rispetto al dibattito sociale e la Pubblic Art che negli anni ’70 vedeva l’ambiente urbano come sfondo utilizza ora il luogo pubblico come oggetto dell’opera d’arte , cercandone spesso una lettura alternativa per il fruitore, grazie alla creazione di relazioni, ambienti e opportunità di partecipazione attiva. L’intervento artistico diventa allora riqualificazione e allaccia rapporti con le istituzioni, progettisti, urbanisti, architetti. Il tavolo di discussione è pensato allo scopo di indagare più a fondo su queste tematiche e creare una mappatura delle possibilità che questo rapporto arte/spazio “silente”/città sta facendo nascere in questi ultimi anni. La particolarità dell’incontro tra “addetti ai lavori” in una situazione dal taglio informale al quale far seguire il dibattito e la sua apertura con il confronto pubblico fanno di questo momento un’occasione importante di riflessione e una proposta di discussione dar respiro nuovo e partecipativo
Gli interventi sono stati di Vaia Balekis, Vittoria Ciolini, Federica Forti, Giuseppe Guanci, Roberto Melosi.
Da questo momento ho capito che la mia innata affezione per i luoghi, la memoria e l’educazione sarebbero potuti diventare il motivo centrale della mia ricerca in campo professionale. Da questo momento la mia passione personale e la conoscenza di persone che condividono intimamente linteressi a me comuni mi hanno affiancato in un processo che tuttora continua e si sviluppa…a dire il vero una ricerca di vita.