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http://www.memecult.it/nessun-luogo-e-lontanonuovo-appuntamento-per-il-progetto-tu35/
La provincia di Lucca diventa il focus di un nuovo percorso d’indagine sul territorio toscano per il progetto TU35 promosso dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Nessun Luogo è Lontano (il titolo richiama un ciclo pittorico di Cristiano Menchini), a cura di Francesca Biagini, Niccolò Bonechie Matteo Innocenti, nasce da una ricognizione della situazione attuale del contesto artistico e culturale della città e della sua periferia, una registrazione della netta separazione tra i ruoli propri dell’artista e dell’operatore culturale e il tessuto sociale in cui operano. Dalla ricerca dei motivi che hanno portato al distacco e alla divisione tra arte e realtà sociale e ad una coscienza pubblica venuta meno nel trascorrere del tempo, la mostra intende porsi come una “conclusione non definitiva”, una riflessione di immagini di un futuro possibile da cui partire per invertire la direzione e creare nuovi legami e connessioni.
Le relazioni raccontate dagli artisti non sono presentate in un diretto collegamento, ma seguono il racconto intimo di ognuno nella personale visione del fare artistico; è compito dello spettatore incasellare ogni presenza in una lettura globale dell’atto creativo. La tradizione della pittura ad olio si può individuare come una connessione che accompagna nella lettura, dall’installazione dal carattere intimo delle piccole opere pittoriche di Matteo Ciardini alla rappresentazione immaginifica dell’umanità di Marco Salvetti. Dario Sbrana presenta una rilettura del valore tradizionale dell’opera pittorica, scomponendo e riassemblando in chiave geometrica antiche tele a olio; La composizione diventa caotica e informe nelle opere di Cristiano Menchini specchio di una forza naturale istintiva e incontrollata.
Paolo Ciliegia racconta le atrocità vissute durante la sua permanenza in ucraina utilizzando una lettura bidimensionale dal carattere installatorio. Mauro Moriconi utilizza il mezzo fotografico per dipingere una visione inusuale dell’essere umano nella scelta di ritrarre il mondo circense, così come inconsueto è l’immaginario Punk legato all’estetica del fumetto nelle illustrazioni che Federico Fabbri realizza per il club lucchese Seed e per fanzine indipendenti. L’estetica del fumetto viene ripresentata nella sua purezza con le tavole originali della graphic novel di Nazareno Giusti. Benedetta Regoli focalizza l’attenzione sulle dinamiche del gioco indagato nelle sue pratiche relazionali con l’utilizzo del video, così come questo mezzo espressivo mostra un differente carattere in Birth of percepition gold di Dimitraq Kote, nell’astrazione data in minime variazioni percettive in cui l’elemento materia si separa dalla sembianza della forma.
Stefania Rinaldi